Il cibo è stato per secoli un “paesaggio” interiore generato dalle donne e condiviso dagli uomini attraverso la manipolazione delle risorse.
Il cibo è stato elemento aggregativo e simbolico. Da alcuni decenni il cibo è diventato mera affermazione di sé. Expo è stata la fiera della con-fusione. Nel tentativo di affermare il cibo come convivialità e sostenibilità si è invece celebrato il cibo di plastica del Padiglione Zero con le pile di cibi maestose variopinte, ma false perché simboli dell’agricoltura industriale deteriore, quella che devasta il pianeta.
La fiera paesana delle commodity nell’illusione di una multietnicità, ha invece espresso la filosofia di un qualunque supermarket in scala maggiore. Il cibo in sé non vale molto e l’Expo lo ha sancito. Il cibo in sé assume valore solo se è un momento di vita in comune. Il cibo cessa di essere cultura quando sovrasta con i suoi “selfie” i volti delle persone che mangiano insieme. Da una decina d’anni i cuochi hanno fatto la mossa del cavallo. Hanno scavalcato il binario che li relegava a mosse prevedibili e sono entrati in ambiti nuovi: il cinema, l’arte, lo spettacolo.
I cuochi sono diventati tutti chef. Parlano di cibo come dei filosofi del gusto, rasentando ormai il disgusto. Le abitudini alimentari invece non si apprendono come lezioni , ma si “prendono ” al pari dei vizi. Le abitudini alimentari sono prosaiche, sono una cosa intima. Mangiare significa divorare il mondo, passarlo sotto i denti per averne conoscenza. In questa sbornia mediatica recuperiamo la grandezza del mangiare come atto conviviale. Ritorniamo terra terra senza usare il cibo come la mossa del cavallo per non rischiare uno scacco matto.
La pausa pranzo al BellaGioia è un momento di ristoro come una stazione di posta nel cammino della giornata. L’accoglienza è ingrediente non secondario nella preparazione della pietanza. Le persone che ci lavorano ci mettono passione perché condividono la nostra filosofia: mangiare è mangiare con qualcuno.
“Babel Food”, Franco la Cecla. “Fisiologia del gusto”, B. Savarin “. “Il cibo come cultura”, Massimo Montanari.
Cibo con-fuso
ultima modifica: 2019-01-04T09:41:07+01:00
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